malattie esantematiche

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  1. @theprincess
     
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    Morbillo
    È la malattia esantematica (cioè con eruzione cutanea) più conosciuta e anche una delle più temute. Si tratta di un’infezione molto contagiosa, provocata da un virus (il Paramixovirus) da non sottovalutare per le complicazioni che può provocare. Da noi la sua diffusione si sta rapidamente riducendo grazie all’uso del vaccino che può essere somministrato ai bambini già in tenera età. Il vaccino è associato a quello della parotite e a quello della rosolia in modo tale da fare un’unica somministrazione per debellare ben tre malattie.

    Come si manifesta il morbillo?
    Prima di tutto con un’infezione delle vie respiratorie che compare dopo un periodo di incubazione che va dagli 8 ai 12 giorni. Per i primi due-tre giorni si manifesta con una lieve febbre e con un forte raffreddore. La febbre poi sale fino a raggiungere punte di 39-40 gradi e il bambino viene infastidito da difficoltà respiratorie. Spesso appare una tosse secca e a volte la congiuntivite con occhi che prudono, lacrimano e si arrossano. Proprio al culmine di questa fase acuta iniziale compaiono i primi segni che permettono di riconoscere il morbillo: sulla mucosa all’interno delle guance, si formano puntini bianco grigiastri simili a capocchie di spillo. Subito dopo inizia l’eruzione vera e propria: le prime macchie compaiono dapprima intorno agli occhi e dietro alle orecchie. Poi sulla fronte. Dopo altri due o tre giorni si estendono in tutto il corpo del bambino. Si tratta di macchie rotonde, di colore rosa, di forma irregolare e un po’ in rilievo. Nel giro di un giorno raggiungono il massimo della loro estensione. Dopo cinque - sei giorni, le macchie si attenuano progressivamente e spariscono senza lasciare traccia, sfaldandosi.

    Può causare complicazioni?
    Sì! Il morbillo può provocare complicazioni anche serie. Infatti, una o due volte ogni mille casi, può causare l’ingrossamento della laringe, il condotto che collega la parte alta della gola con la trachea, e provocare conseguenti difficoltà di respirazione. Un problema che richiede un urgente ricovero in ospedale ai primi sintomi. Possono poi insorgere altre complicazioni batteriche come la polmonite e l’otite.

    Come curarlo?
    Innanzi tutto dando al piccolo malato un farmaco antipiretico a base di paracetamolo per abbassare la febbre. L’alimentazione inoltre dovrà essere leggera e ricca di vitamina C. Il pediatra, se è il caso, somministrerà solo farmaci per alleviare i sintomi: la febbre, la tosse e l’eventuale congiuntivite. Prescriverà gli antibiotici solo se, al morbillo, dovessero aggiungersi infezioni batteriche (come l’otite).

    Varicella
    È dovuta a un virus della famiglia degli Herpes, il Varicella Zoster e ogni due-tre anni si registrano vere e proprie epidemie, dovute alla straordinaria capacità di diffondersi di questo virus. Inoltre, la varicella può comparire più volte nella vita perché talvolta l’immunità ricevuta dalla prima infezione non è completa.

    Come si manifesta la varicella?
    Dopo un periodo di incubazione di circa 8-22 giorni, la varicella si manifesta con febbre non altissima, con mal di testa e dolori muscolari. La sua presenza certa si ha solo quando appare la caratteristica eruzione sulla pelle di vescicole. Le macchie, prima rosse e piccole, compaiono sul torace e sull’addome, poi su volto, gambe e braccia. Si trasformano, nei giorni successivi, in vescichette piene di liquido che poi si seccano e lasciano il posto a crosticine molto pruriginose. Per 7-12 giorni possono apparire nuove macchie ovunque. Così, in ogni zona del corpo, possono esserci contemporaneamente vescicole sierose e crosticine. Il bambino non dovrebbe grattarsi perché rimuovendo le croste possono formarsi piccole cicatrici.

    Può causare complicazioni?
    Le vesciche e le croste possono lasciare segni permanenti sulla pelle se vengono rotte con le mani. La complicazione più seria, però, che si verifica nell’uno per cento dei casi è la polmonite varicellosa Un’infezione acuta dei polmoni che a volte può addirittura richiedere il ricovero in ospedale.

    Come curarla?
    Va curata molto l’igiene: la pelle va lavata delicatamente con detergenti neutri e le unghie tagliate corte. Se in famiglia ci sono più bambini è meglio non far utilizzare ai fratellini i giochi del malato. Il medico prescriverà farmaci contro la febbre a base di paracetamolo e, per alleviare il prurito, somministrerà degli antistaminici. In alcuni casi può essere anche somministrato un farmaco apposito per bloccare o alleviare il virus.


    Scarlattina
    È provocata da un batterio: lo streptococco beta-emolitico del gruppo A (Sbea). Si tratta di un microrganismo che si annida frequentemente nella bocca ed è responsabile anche di altre malattie, come la tonsillite acuta febbrile. Per l’esistenza di più ceppi batterici, la scarlattina può comparire più di una volta nella vita.

    Come si manifesta la scarlattina?
    Nella fase iniziale della malattia il sintomo è solo un lieve arrossamento della gola. Poi compare la febbre che aumenta rapidamente e il secondo giorno possono apparire in gola le caratteristiche placche di pus. La lingua dapprima si ricopre di una patina bianca, poi si desquama e assume un colore rosso vivo (lingua a fragola). Le macchie si presentano dopo due giorni dalla comparsa dei primi sintomi. La pelle si ricopre di minuscoli puntini fitti e rilevabili al tatto. All’inizio le macchie, di un rosso vivo, si concentrano di più in alcune zone, come le ascelle, la piega del gomito e l’inguine del bambino. Poi appaiono su tutto il tronco, sulle cosce e sulla parte alta delle braccia, infine sul volto. Non compaiono macchie nella zona intorno a labbra, naso e mento. L’esantema dura all’incirca tre o quattro giorni per poi scolorire e lasciare talvolta la pelle desquamata.

    Può causare complicazioni?
    Oggi, grazie all’impiego degli antibiotici, la scarlattina si manifesta solo in forme leggere che non provocano complicazioni serie. Se però viene trascurata a lungo, l’infezione può estendersi alle orecchie, alle ghiandole linfatiche del collo, alle articolazioni, ai reni e perfino al cuore

    Come curarla?
    Il bambino va tenuto a riposo se appare stanco e abbattuto. Sarà bene poi isolare il piccolo malato da altri bambini, per evitare il contagio almeno fino al quarto giorno dall’inizio della cura con i farmaci. Il pediatra prescriverà una cura a base di antibiotici, che vanno somministrati per almeno 10 giorni. Consiglierà anche farmaci per abbassare la febbre o per alleviare gli altri sintomi

    Rosolia
    È un’infezione causata dal virus Rubivirus, ed è classificata tra le malattie esantematiche anche se molto spesso compare senza causare sfoghi. I periodi più a rischio di contagio sono l’inverno e la primavera. Ogni 3-10 anni, molto più spesso in comunità come le scuole e gli asili, si registrano vere e proprie epidemie. Se colpisce i bambini, la rosolia viene considerata una malattia lieve che guarisce spontaneamente e non lascia tracce. È molto pericolosa, invece, se contratta in gravidanza per le conseguenze che può avere sul neonato.

    Come si manifesta la rosolia?
    Dopo un periodo di incubazione che va dai 12 ai 20 giorni, la rosolia si presenta con febbre poco alta e ghiandole del collo che appaiono ingrossate. Negli adulti, invece, i sintomi possono essere più marcati e la febbre alta. Solitamente le macchie della rosolia, di colore rosa pallido, compaiono prima di tutto sul volto, poi sul torace e sulla schiena, infine su braccia e gambe. Si tratta di macchie leggermente in rilievo, in genere abbastanza distanziate tra loro e, in certi casi, possono essere confuse con quelle della sesta malattia o della scarlattina. Altre volte, invece, la rosolia non provoca nessuna eruzione.
    Può causare complicazioni?
    Di solito la rosolia guarisce spontaneamente dopo quattro-cinque giorni. Le complicazioni, nei bambini, sono rarissime. Si tratta in prevalenza di disturbi alle braccia e alle gambe che si manifestano con forti dolori alle articolazioni. Molto più serie sono le conseguenze della rosolia contratta nei primi quattro mesi di gravidanza. Il bambino, infatti, potrebbe nascere con seri problemi a carico del cuore, degli occhi e delle orecchie.

    Come curarla?
    L’unica avvertenza è di tenere a riposo il bimbo in caso di febbre. Poiché nei bambini le complicazioni sono rare il pediatra sorveglierà solo il normale andamento della malattia. In caso di febbre potrà prescrivere farmaci per attenuarla. Sono anche frequenti i casi in cui i bambini guariscono senza che sia necessaria alcuna medicina.


    La 5^ e la 6^ malattia

    LA 5^ MALATTIA
    È provocata da un virus (Parvovirus B 19), ed è la più lieve delle malattie esantematiche.

    Come si manifesta la 5^ malattia?
    Dopo un periodo di incubazione, che oscilla tra i 5 e i 15 giorni, si manifesta con uno sfogo della pelle e raramente con febbre modesta e mal di gola. Le macchie, che in qualche giorno si propagano a tutto il corpo, compaiono dapprima sul viso: tanti puntini ricoprono guance e radice del naso, con una distribuzione "a farfalla" che fa pensare all’impronta di uno schiaffo.

    Può causare complicazioni?
    Generalmente non causa complicazioni. Come curarla? Tenendo a riposo il bimbo in caso di debolezza e con paracetamolo se la febbre dovesse alzarsi oltre i 38,5°.

    LA 6^ MALATTIA
    È virale e colpisce i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni. È quasi sempre la mamma a trasmettere la malattia al bimbo: il virus può rimanere nell’organismo della donna in fase latente, cioè senza causare sintomi e viene trasmesso per via respiratoria.

    Come si manifesta la 6^ malattia?
    L’incubazione va da 9 a 12 giorni e la malattia dà febbre altissima per almeno un paio di giorni. Le macchioline rosa pallido compaiono quando si abbassa la temperatura e determinano la fine dell’infezione.

    Può causare complicazioni?
    Le complicazioni sono quelle date dalla febbre alta.

    Come curarla?
    Tenendo a riposo il bimbo in caso di debolezza e con paracetamolo per abbassare la febbre alta.



     
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  2. chioccoli
     
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    Esistono però i vaccini!!!

    :D


    Ecco cosa fare:

    Prima del vaccino
    Tenere traccia delle vaccinazioni è una cosa utile sia per la famiglia del bambino che cresce, sia per la struttura pubblica che deve raccogliere queste informazioni. Ogni volta che viene eseguita una vaccinazione in una struttura pubblica, le informazioni relative vengono archiviate su moduli di carta (in alcuni casi, su tagliandi del libretto vaccinale) e poi su un registro. Questo archivio permette di mantenere sotto controllo la percentuale di bambini che sono stati vaccinati. Tali dati sono amministrati dall'anagrafe vaccinale, un ufficio del Comune che provvede a conservare i dati e ad emettere eventuali certificati in caso di necessità. È chiaro che se le vaccinazioni non sono registrate regolarmente, la famiglia non avrà la possibilità di ottenere un certificato vaccinale completo. Per i genitori, il libretto vaccinale o i certificati che attestano la vaccinazione sono un promemoria per le vaccinazioni da eseguire nel futuro e un documento di scorta nel caso la registrazione delle vaccinazioni non sia stata eseguita correttamente.


    Dopo il vaccino

    Si sente dire spesso che i giorni seguenti alla vaccinazione sono caratterizzati da una particolare suscettibilità del bambino a malattie di tutti i generi. La conseguenza è che, se per pura coincidenza nei giorni seguenti alla vaccinazione capita di avere un qualsiasi sintomo, lo si attribuisce immediatamente alla vaccinazione. È noto, invece, che il periodo immediatamente successivo alla vaccinazione è un periodo assolutamente normale durante il quale il bambino può compiere le consuete attività quotidiane.

    Sebbene non frequentemente, alla somministrazione dei vaccini possono seguire effetti collaterali che nella maggior parte dei casi sono di scarsa importanza. È utile, tuttavia, per il pediatra e per il medico vaccinatore, che i genitori osservino eventuali effetti collaterali nel periodo immediatamente dopo la vaccinazione e glieli riferiscano. Con queste informazioni, infatti, è possibile ottenere consigli pratici sul trattamento dei sintomi comuni ed eventualmente, alle dosi successive, eseguire trattamenti per ridurre la probabilità che questi eventi si ripresentino. Ad esempio, per i vaccini contro difterite, tetano e pertosse, è noto che i bambini che hanno presentato febbre, irritabilità, oppure reazioni locali ad una dose, abbiano maggiori probabilità di ripresentare gli stessi sintomi alle dosi successive. In questi bambini è possibile ridurre il fastidio somministrando farmaci antifebbrili per 1-2 giorni, iniziando l'assunzione contemporaneamente alla somministrazione del vaccino.

    In alcuni casi, l'osservazione degli eventuali effetti collaterali è importante per decidere se procedere alla somministrazione delle dosi successive. Una febbre molto elevata (per esempio oltre 40,5° C dopo vaccinazione contro pertosse) può costituire un motivo per evitare di somministrare dosi successive.

    Il periodo di tempo durante il quale sorvegliare l'insorgenza di questi effetti collaterali è generalmente breve: la stragrande maggioranza degli effetti collaterali, infatti, si presenta entro poche ore dalla vaccinazione, di conseguenza l'attenzione dei genitori a questi eventi è limitata a qualche giorno dopo.

    http://www.angelini.it/vaccinazioni-per-l-...channelId/-9068

    :D
     
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  3. Sherry76
     
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    Leonardo pare si sia preso la 5° malattia... ma non ha febbre.. domani lo porterò dal pediatra... perchè alla guardia medica mi hanno detto che può essere una reazione allergica.. ma allergico a che??

    Baci
     
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  4. Ciottolina23
     
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    Da piccola ricordo che un mio amico prese la rosolia nonostante avesse fatto il vaccino...
     
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  5. chioccoli
     
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    Allergico ad un alimento nuovo... ad un polline... a qualsiasi cosa... difficile da capire...

    Adesso come va?
     
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  6. Sherry76
     
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    CITAZIONE (chioccoli @ 18/5/2008, 21:24)
    Allergico ad un alimento nuovo... ad un polline... a qualsiasi cosa... difficile da capire...

    Adesso come va?

    meglio.. alla guardia medica gli hanno prescritto il tinset gocce per 15 giorni e sta già facendo effetto... questo pomeriggio lo porto dal pediatra e vediamo che mi dice.. il bello che ha puntini rossi in tutto il corpo...

    Baci
     
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  7. luna0212
     
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    ma gli hai fatto mangiare qualcosa che non gli hai mai dato???
    l'allergia da alimento generalmente fa uscire i puntini ... polline e acari ce l'ha mio nipote e a lui viene il raffreddore e gli lacrimano gli occhi ... poi ha un'altra allergia ancora non si è scoperto a cosa che gli fa perdere le sopracciglia ...
     
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  8. Sherry76
     
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    Il bello che Leonardo negli ultimi giorni non ha assaggiato niente di nuovo.... è abbastanza abitudinario e mangia già praticamente di tutto (tranne i frutti di mare e i crostacei e certi tipi di pesce)...
    io sto pensando che sia la quinta malattia.... ma me lo dirà stasera il pediatra....

    Baci
     
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  9. @theprincess
     
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    io sapevo che la quinta malattia viene ai bimbi neonati fino ai 6 mesi... sbaglio?
     
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  10. Sherry76
     
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    La norma è quella... ma ci sono casi di quinta malattia anche a due anni....
    boh!... e se Leonardo avesse solo sudorina.. qui a Cagliari sembrava estate e lui aveva maglie e pantaloni lunghi...

    Baci
     
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  11. Sherry76
     
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    Care amiche...
    allora il responso del pediatra è... semplice sudorina e eritema solare nel viso...
    menomale... ero preoccupatissima per il mio cucciolo..

    baci
     
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  12. chioccoli
     
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    Meglio cosi allora!!! :-P
     
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11 replies since 12/9/2007, 14:02   11750 views
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