Io ex detenuto in cerca di lavoro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. andychow
     
    .

    User deleted


    Il giornalista de 'L'espresso' Riccardo Bocca
    nei panni di un ex detenuto che chiede aiuto. Porte chiuse in faccia. Lavori rifiutati. Umiliazioni. Un nostro giornalista si è finto ex carcerato. Qui racconta la sua drammatica esperienza. Da Milano a Palermo

    di Riccardo Bocca- L'espresso

    image


    Il giornalista de 'L'espresso' Riccardo Bocca
    nei panni di un ex detenuto che chiede aiutoE' il 14 novembre, quando squilla il telefono nella sede milanese di Banca Etica. A chiamare è un uomo uscito due mesi prima dal carcere. Un ex detenuto che ha bisogno urgente di soldi, perché ha miracolosamente trovato un lavoro: un contratto semestrale in una cooperativa di pony express. Il problema è che gli serve un motorino e non ce l'ha.

    "Mi basta un prestito di mille, 1.500 euro", spiega all'impiegata. Ma non c'è niente da fare. "Non facciamo questo genere di operazioni", gli viene risposto. "Banca Etica fa prestiti a realtà del settore non profit, a cooperative...". Quanto ai privati, "bisogna essere soci da almeno tre mesi". Quindi, chiede l'ex detenuto, "se divento socio, ci sono possibilità?" "No: sui piccoli prestiti, finanziamenti, non siamo ancora operativi...". A questo punto l'ex detenuto riaggancia, ma non si ferma. Ha il sospetto che persino una realtà solidale come Banca Etica possa scaricare chi è stato in prigione. Così verifica. Telefona alla sede bresciana della stessa banca, e si spaccia per un avvocato milanese che si trasferisce in provincia. "Volevo sapere", dice, "se diventando vostro correntista posso avere un prestito, e quanto tempo occorre". La risposta è inequivocabile: Banca Etica finanzia senza problemi "le sue esigenze personali". Ed è la norma, gli spiegano, fare prestiti personali ai soci. Quanto all'attesa media, basta "un mese da quando si fornisce la documentazione". Se poi l'importo è limitato, "i tempi possono stringersi".

    Da qui, parte la nostra inchiesta. Da questa doppia telefonata fatta da 'L'espresso'. Dalla doppia faccia con cui la società accoglie chi esce dal carcere. Dalla durezza con cui gli ex detenuti si vedono negare un lavoro, anche umile, una casa, anche in condivisione, un prestito, anche risibile. Basta poco per vivere questo incubo. Servono un paio di jeans logori, una vecchia felpa, barba e capelli incolti e un curriculum criminale costruito con l'aiuto degli avvocati. Eccolo dunque un quarantenne che fino al 2006 è stato onesto: in bilico tra un lavoro in nero da fattorino, una moglie operaia e la fatica di far quadrare i conti. Poi la moglie ha perso il posto, il bilancio è saltato e lui è ricorso agli strozzini. Impiccato ai debiti, ha rapinato con un coltellino le cassiere di tre supermercati. Nel marzo 2007 è stato arrestato, dopodiché sono arrivati una condanna a 4 anni e 6 mesi (scesa a 3 anni e 4 mesi con le attenuanti e il giudizio abbreviato), cinque mesi e mezzo trascorsi in cella, e il ritorno alla libertà con l'obbligo di firma.


    Non è una storia vera, ma potrebbe esserlo. Molti ex detenuti si trovano in simili condizione. Fuori dal carcere senza una casa. Ripudiati dalle famiglie. Allontanati dai vecchi datori di lavoro. E con la necessità di reinserirsi nel mondo dei normali. In competizione, anche, con gli oltre 26 mila carcerati usciti dall'estate 2006 con l'indulto. Una sfida che per un mese, da fine ottobre a inizio dicembre, abbiamo affrontato in tre città simbolo: Milano, Roma e Palermo.

    Milano senza cuore
    Il santino della Milano con il cuore in mano s'infrange al primo impatto. Per l'esattezza, contro la farmacia all'angolo tra le centrali via Manzoni e via Bigli. È la mattina del 20 novembre, quando il nostro ex detenuto entra e il termometro in strada segna tre gradi. Ha l'aria dimessa, le occhiaie evidenti e la voce flebile. "Scusi", dice al giovane medico dietro al bancone, "sono uscito dal carcere, ho mal di testa e non ho soldi. Me la dà un'aspirina?". "Non posso dartela così", risponde il farmacista. "Ti posso dare un Moment, che costa due euro e 80". Ma non ce li ha, l'ex carcerato, quegli euro: sta male e vorrebbe aiuto. "Mi spiace", scuote la testa il dottore, "non posso sfustellare niente". "Però, se uno non si sente bene ed è in farmacia...". "In farmacia... no", dice il dottore. Come logico, l'Agenzia italiana del farmaco conferma che non esistono ostacoli, perché un farmacista somministri un medicinale da banco a un cliente senza soldi. Eppure accade. E ancora peggio, pochi minuti dopo, fanno i taxisti parcheggiati in piazza San Babila. Ai conducenti infreddoliti, l'ex detenuto spiega attraverso i finestrini che non si sente bene e gli gira la testa. "Portatemi al più vicino ospedale", li prega. In fondo ci vorrebbe poco: il Fatebenefratelli è a dieci minuti, il tempo perso sarebbe minimo. Ma il primo autista, un tipo massiccio con i capelli a coda di cavallo, è di tutt'altra idea. "Scusa", chiede, "ma tu ti stai ponendo come cliente regolare, normale, o...". "Non ho soldi", dice l'ex detenuto a testa bassa. "E allora", sbotta, "cosa ti posso dire, caro?". "Mi puoi dare una mano...". "E a me chi la dà, la mano", s'infuria, "che sono pieno di debiti fino al collo?". Poi se ne va, caricando un altro cliente.
    Dice Lucia Castellani, direttore del carcere modello di Bollate, alle porte di Milano: "L'elemento fondamentale, quando si esce dal carcere, è la rete degli affetti". Solo così, spiega, "è possibile recuperare. Altrimenti esplode il senso d'isolamento, l'abbandono psicologico che porta a delinquere". Bocca chiede l'elemosina a MilanoParole che tornano alla mente quando l'ex detenuto chiede elemosina in corso Vittorio Emanuele, spina dorsale del centro milanese; e poi giù, fino a piazza del Duomo. In teoria dovrebbe essere facile mettere lì la mano e chiedere monete. Invece è inutile, oltre che umiliante. In mezz'ora, nessuno lascia qualcosa. Dieci centesimi sono l'eccezione di un ventenne che esce dalla metropolitana. Gli altri filano via, voltandosi dall'altra parte. Alla parola carcere il rifiuto è totale. Al punto che una ragazzina ride in faccia al nostro ex detenuto, circondata dai compagni di scuola.

    Crudele, come reazione. "Ma anche un segno di inadeguatezza, di incapacità da parte delle nuove generazioni di relazionarsi con un problema enorme", dice Vincenzo Lo Cascio, del Dipartimento amministrazione penitenziaria. Tutto vero. Ma il rigetto verso un ex carcerato è anche altro. È la freddezza che sperimenta quando cerca qualcosa da mangiare. Inutile chiedere al McDonald's di viale Tunisia, intasato di ragazzi e impiegati in pausa. La direttrice dice che le spiace, ma non dà nulla. "Neppure un panino?". "No". Stessa cosa nel McDonald's di piazzale Loreto, o nei locali etnici. Al ristorante Africa, in via Lazzaro Palazzi, lo liquidano distrattamente. Mentre all'argentino di fianco, il Plaza de los toros, un uomo spiega che "non è pronto niente", malgrado sia mezzogiorno. Dice anche che non ha un pezzo di pane, malgrado ce ne sia un sacco pieno. E quando l'ex carcerato glielo indica, lo mette alla porta.

    Come si è irrigidita Milano lo sintetizza l'impiegata dell'agenzia Immobilnord di via Cadamosto, alla quale l'ex detenuto arriva dopo avere cercato casa, una stanza, un letto, in tutti i modi possibili: dagli annunci sui giornali alle altre agenzie. "Se vado da un proprietario a dire che lei, che è stato in carcere, vuole affittare il suo monolocale, mi risponde di lasciar perdere", spiega. D'altronde, si scopre quella sera, è difficile ottenere ospitalità anche da un centro sociale, dove pensi sia automatica. "No, non è possibile dormire qui dentro", avverte un membro del collettivo del centro sociale Vittoria, in via Muratori. Prima di tutto, chiarisce, lì dentro fanno cultura per finanziarsi; e poi, aggiunge, "potrebbe essere pericoloso: due anni fa sono entrati i fascisti e hanno spaccato tutto". Detto questo, il ragazzo con il cappuccio della felpa in testa e la sigaretta in bocca specifica che il suo è un gruppo "che ragiona in termini politici, e il tuo caso non c'entra niente". Anche perché, teorizza, "non condividiamo il modo di aiutare cattolico, quello ad personam... Noi non facciamo, per dire, singole vertenze lavorative per chi ci chiede aiuto". Il loro spirito è diverso: ragionano "sulla massa", non su un ex detenuto allo sbando.

    Discutibile, come logica, però in buona fede. Il ragazzo, a modo suo, cerca di aiutare. Parla di un altro centro sociale, accenna a liste d'attesa da verificare. Ma la sostanza non cambia: si deve cercare altrove. Come sul fronte opposto della barricata sociale, nei santuari dello shopping di via Montenapoleone. Qui il tono è più soft, ma disponibilità all'elemosina zero. Un commesso di Zegna, rosso in volto come i suoi capelli, rifiuta imbarazzato. Il suo collega di Ferragamo dice che "non si può dare niente", e quando l'ex detenuto chiede perché, risponde: "L'azienda...". Un rifiuto a cui segue quello dei commessi di Hogan ("Prova per strada, con i passanti", suggeriscono), Alberta Ferretti ("Ci trovi proprio in un momento difficile"), Dior (il commesso scuote la testa senza parlare) e Versace ("Non posso toccare la cassa e non abbiamo il portafogli", dice una dipendente). Addirittura, spiegano apertamente da Valentino, l'unico negozio in cui l'ex carcerato viene accompagnato fuori, c'è una regola della maison che vieta l'elemosina. "Non prenderla sul personale", dice un tale che si definisce operaio: "Io purtroppo sto lavorando". "Ma come", ribatte l'ex detenuto, "non vi permettono di dare una moneta?". "No", dice premendo verso l'uscita.Ora: è possibile che alla presenza di una persona uscita di prigione, e al disagio che provoca nella comunità, i dipendenti oppongano la scusa della regola aziendale. Ma anche così, poco cambia. Che siano le griffe a proibire l'elemosina, o siano i dipendenti a non volerne sapere, le tasche dell'ex detenuto restano vuote. E il resto è anche più squallido. Fa presto, un tassista in piazza San Babila, a dire: "Vai a lavorare!". La ricerca di un'occupazione, per chi ha alle spalle il carcere, è un dramma. Un tormento che parte dalla lettura di 'Secondamano', il settimanale degli annunci. Lì, per esempio, c'è la seguente offerta: "Cerchiamo venditori telefonici per call center, dal lunedì al venerdì, disponibilità immediata, zona Famagosta". Può essere una buona occasione. L'ex detenuto spiega all'impiegata che ha urgenza di lavorare. Ma lei gli butta giù il telefono. Più cortese è il giovane di una "società in cerca di personale per magazzino, zona sud Milano". Ascolta la storia, e la cestina così: "Attualmente siamo a posto". Curioso: 'Secondamano' è uscito il giorno prima, possibile che abbiano già trovato?"Stavamo cercando", farfuglia, "ma hanno chiamato in parecchi...".Forse, perché un ex carcerato trovi un lavoro, uno qualunque, deve fare di più: deve spingersi oltre le mura cittadine, non limitarsi a Milano. Magari andare in Brianza, patria delle piccole e medie aziende. E allora ecco che, la mattina del 21 novembre, si presenta a Lissone: la capitale del mobile. Senza tregua, per ore, cerca un qualunque impiego, un banale contatto. Ma nessuno concede niente, a un ex carcerato. Anzi, il più delle volte non viene accolto di persona: a fermarlo ci pensano cancelli e citofoni. "Al momento non prendiamo nessuno", dicono al citofono della Side lighting Instruments. "Compila un curriculum e mettilo nella buca", dicono al citofono della Hantarex Electronic System. "Eh, guardi, siamo pieni...", dicono al citofono della Caspani Ivano, salotti e tendaggi... Niente. Improvvisamente la Brianza è satura. Fatto sta che a fine giornata si rimedia solo fatica. E l'amarezza, tornati a Milano, per il rifiuto dell'agenzia interinale Openjob, dove spiegano che non c'è lavoro, per uno uscito di galera: neppure il più umile, il più sfiancante. "Abbiamo tutte ricerche per figure impiegatizie", dicono alla filiale dietro a piazza della Repubblica.

    A conti fatti, solo quattro persone a Milano aiutano l'ex carcerato. I primi sono un farmacista di via Fabio Filzi che gli concede un Moment, e un barista di via Omboni che gli offre una brioche. Poi c'è la segretaria dell'agenzia per single Eliana Monti, pronta a lanciarlo in appuntamenti romantici (a pagamento, ovvio). E infine, il marocchino che l'ex detenuto incontra la sera stessa davanti alla stazione centrale. Lui sì che ascolta le sue sciagure, dagli strozzini alle rapine nei supermercati. E dà pure consigli, dall'alto del suo anno in carcere per droga: "Ci vuole la pistola, per le rapine, non il coltello!", dice. Poi propone di "fare un giro lì attorno, con un suo amico...". "No", ringrazia l'ex detenuto: "Non voglio spacciare. Non voglio tornare dentro".

    Roma capitale delle illusioni
    "Paradossalmente", sostiene Monica Cali, magistrato di sorveglianza al penitenziario di Novara, "uno dei momenti più difficili della prigione è quando devi lasciarla. Vero è", dice, "che ci sono i servizi di assistenza, ma l'accompagnamento a fine pena deve essere altro: un punto cruciale nel recupero della persona". Fatto sta che spesso non è così. E non solo a Milano. La prova di come la politica, nazionale e locale, snobbi il problema, è la reazione alla mail che il nostro ex detenuto scrive ai sindaci delle città e ai presidenti delle Regioni toccate da questa inchiesta; ma anche a leader di partito e parlamentari. Il messaggio, con oggetto 'È una richiesta di aiuto', riassume il dramma di chi, da persona onesta, finisce a delinquere. E si conclude così: "Ho bisogno di un aiuto, ma la gente non ne vuole sapere di uno come me. Allora mi rivolgo a lei che tanto potrebbe fare per me. Mi aiuti, per favore, altrimenti non so dove sbattere la testa".
    Il primo a rispondere, il giorno dopo l'invio (avvenuto lo scorso 29 ottobre), è l'ufficio di gabinetto del sindaco Letizia Moratti. Poi scrivono il suo assessorato alle Politiche sociali e il settore Servizi per adulti in difficoltà. Se troppi milanesi non aiutano un ex carcerato, insomma, il Comune sì: con tanto di indirizzi dove presentarsi e numeri di telefono. Lo stesso non si può dire di Palermo; e nemmeno di Roma, dove il sindaco Walter Veltroni viene sollecitato due volte a vuoto. Una scelta, quella di non rispondere alla mail, condivisa con altri colleghi: da Clemente Mastella a Silvio Berlusconi, da Gianfranco Fini a Pier Ferdinando Casini, dal leghista Mario Borghezio ai deputati di Rifondazione Francesco Caruso e Daniele Farina, ex portavoce del centro sociale Leoncavallo e attuale vicepresidente della commissione Giustizia.

    Chi risponde, invece, è il capogruppo di Rifondazione al Senato Giovanni Russo Spena, il quale invita a contattare un funzionario del Dipartimento amministrazione giudiziaria. E la segreteria del numero due alla Giustizia Luigi Manconi, disposta a segnalare qualche cooperativa. Pochi appigli, e anche un po' generici. Ma sempre più concreti del ministro ed ex toga Antonio Di Pietro, il quale in 22 righe non dà un solo suggerimento. Si augura, piuttosto, che l'ex detenuto si accontenti della sua solidarietà, "andando avanti sulla strada della legalità", e ricordando "quanto sia stata dolorosa per Lei e la Sua famiglia l'esperienza della gattabuia". Nell'occasione, conclude, "la invito a inserire il Suo nominativo nella mailing list dell'Italia dei Valori, per poter essere informato sulle nostre attività e iniziative politiche".

    La beffa, oltre al carcere. L'invito ad aggiornarsi sul partito, ma non un numero, un nome, per cercare casa o lavoro. Una leggerezza che non è di destra o di sinistra. È la disinvoltura che il nostro ex detenuto ritrova a un gazebo di Forza Italia, in piazza Euclide, quartiere Parioli di Roma. L'impatto è morbido, gentile. Un anziano attivista gli infila in mano qualche spicciolo, ma nessuno sa indirizzarlo verso un sostegno vero. Un altro attivista promette il numero del coordinatore, che alla fine non dà. Poi arriva una Ferrari, da cui scende un signore con giaccone e cappellino altrettanto rossi. Firma anche lui, per cacciare Prodi, maneggiando un portafoglio gonfio di banconote. "Scusi", dice l'ex carcerato, "sono uscito dal carcere, me la dà una mano? Mi aiuta almeno lei, che ha una Ferrari?"."E che c'entra", ridacchia: "Io faccio uscire la gente dal carcere... sono avvocato!". Poi volta le spalle e non risponde più.

    "Schifosi", bofonchia Nicolai, uno zingarello dell'ex Jugoslavia seduto lì vicino: "Qui ai Parioli sono tutti ricchi, ma non danno niente. Poi dicono che vai a rubare... Io ho cercato lavoro da imbianchino, da falegname. Inutile. Sei zingaro, dicono...". In passato, racconta, si è fatto il carcere per furto, a Rebibbia. Ora è uscito e cerca di filare dritto, ma non è facile. Da ore porge la mano con un'altra zingarella, nell'indifferenza generale. Più o meno come accade al nostro ex detenuto, quando si piazza a terra davanti a villa Borghese. Ai piedi ha un cartello con un messaggio disperato, che però non serve a nulla. Un signore si ferma a mezzo metro da lui con il giornale in mano: lo chiama, gli chiede aiuto, eppure non guarda. Altri tirano semplicemente dritto. Alla fine, mezz'ora di elemosina frutta un euro. Un altro euro l'ex detenuto lo recupera in piazza di Spagna, dove incrocia per caso Franco Carraro, l'ex sindaco di Roma, che nulla dà e anzi accelera il passo. Dopodiché arriva la svolta, sui treni in partenza dalla stazione Termini. In un minuto, nella carrozza di prima classedell'Eurostar Roma-Milano raccoglie nove euro e 40. Bene anche in seconda, sull'Eurostar Roma-Venezia (cinque euro), dove però accade l'imprevedibile. "Scusi! Aiuto...", si agita una ragazza a cui ha chiesto la carità: "Il signore mi sta importunando!". La cosa assurda è che non chiama il capotreno, o altro personale delle ferrovie. Chiama un venditore abusivo napoletano di bibite; un ceffo tarchiato che dice: "Scendi!... Scendi!". "Sto solo cercando aiuto", si difende l'ex carcerato. "Aiuto? Nessuno te lo dà, se non vai a lavorare! Ce ne sono altri cinque come te, su questo treno... Spostati!".
    È la guerra tra poveri. Qualche ora in stazione e i questuanti professionisti ti hanno già inquadrato. Studiano chi sei, cosa fai, quanto resti. E allora è il caso di cambiare zona. Meglio trasferirsi al quartiere Prati, anima ortodossa della borghesia capitolina. Lì, a ora di pranzo, l'ex carcerato chiede cibo nelle pizzerie rimediando una mela. Poi cerca lavoro in via Vespasiano, alla Tnt: l'azienda che, dice il sito Internet, "garantisce da più di vent'anni consegne in città in meno di due ore, grazie alla sua flotta di motorini, moto ed autovetture". In teoria, il posto perfetto per chi abbia voglia di sbattersi. In pratica, un incontro sconcertante. Le condizioni di lavoro proposte al nostro ex detenuto sono umilianti, oltre che fuorilegge. Prima di tutto, spiega il reclutatore, il lavoro è in nero. Secondo, qualora gli serva la busta paga, per dimostrare alla giustizia che ha un impiego, deve pagarsela lui. E comunque sarà il capo filiale a decidere se arruolarlo.

    Alla fine, nessuno telefona, dalla Tnt. E neanche dalla Multiservice srl di corso Trieste, l'azienda di pulizie dove l'ex carcerato si presenta il 13 novembre. Vero è che la selezionatrice è bendisposta, e che parla di un contratto a tempo indeterminato, con 400 euro al mese per tre ore di lavoro al giorno. Ma poi aggiunge che sentirà il consulente del lavoro, perché l'azienda predilige "chi è iscritto alla disoccupazione da almeno 24 mesi, il che consente uno sgravio fiscale del 50 per cento". Come dire: siccome il nostro ex detenuto non ha i 24 mesi, addio posto fisso. E anche a quello da precario, inseguito nei cantieri di Ponte di Nona, alla periferia di Roma.

    "La verità", dice un altro ex carcerato che dà un euro in via Ottaviano, è che "c'avemo più core noi de quelli che stanno in giro". Lui, racconta, è finito dentro per spaccio, e si è ripreso grazie al mestiere che fa da sempre: l'imbianchino. In nero, naturalmente. D'altronde, a seguire la retta via dei colloqui, degli annunci sul giornale, non si ha speranza. Lo spiega la storia appena pubblicata dal 'Tirreno': un ex detenuto che, a 14 anni dal carcere, si è visto rifiutare il posto dalla Lucchini siderurgica. "La gente si fa i film in testa", dice un agente immobiliare della Tecnocasa di via Somalia, zona eterogenea nell'est di Roma. "Pensa che un ex carcerato possa portare in casa altri delinquenti, aprire una cellula terroristica, farsi 'na raffineria...". Quindi, sostiene, meglio cercare una coabitazione, piuttosto che un appartamento: spulciare annunci su 'Porta Portese' e sperare in bene.

    Un bene che non arriva mai, nella capitale. Non solo per colpa del mercato asfittico, dei prezzi folli degli appartamenti e dei pregiudizi oggettivi. Ma anche per l'ostacolo di banche e finanziarie. Verifica, il nostro ex detenuto, che nessuno tra Unicredit, Banca nazionale del lavoro, Intesa-San Paolo e Antonveneta gli presterebbe mille euro. Neppure se avesse un contratto regolare di sei mesi. E persino Findomestic, tra i leader italiani nel settore prestiti, risponde picche. "Purtroppo", dice un operatore, "ci vuole un anno di contratto". Per mille euro? "Sì: il contratto deve coprire l'intero finanziamento". Anche se, facendo i calcoli, sei mesi di garanzia basterebbero. Ennesima delusione, neppure le prostitute a Roma reggono più di tanto un ex carcerato. Quelle contattate rispondono tipo Susy, 23 anni, nell'annuncio "calda, prosperosa, intrigante, colta e educata". "Che c'entra che sei appena uscito di galera?", s'arrabbia quando l'ex detenuto insiste a chiedere sconti. "Io sono appena uscita dall'ospedale: e allora?".

    Palermo ultima spiaggia
    "Non è cattiveria, quella della gente verso gli ex carcerati", spiegano gli operatori sociali, "e nemmeno egoismo. Peggio: è l'assuefazione alle difficoltà altrui. L'incapacità di immedesimarsi, soprattutto quando di mezzo c'è la detenzione: una realtà che genera distacco, oltre che paura". Un teorema che si conferma on line, entrando nella chat di Yahoo. L'idea è di conoscere nuove persone, nuovi amici a cui appoggiarsi. Ma è un percorso a ostacoli. Francesca67, nickname di chissà chi, non è disposta a sorbirsi le tristezze del carcere. Tantomeno accetta di parlare al telefono, o di chattare in futuro. È annoiata, oltre che spaventata, da un ex detenuto senza casa e lavoro. Preferisce parlare di sé, delle sue storie d'amore, dei suoi guai familiari. Come Dany, Fandango, Markus, Stars e infiniti altri. Solo un certo P. A. tratta il nostro disperato in modo umano. È curioso, rispettoso, cerca di consolare. Ma la ragione salta presto fuori: "Sono bisex", dice. E vista la situazione, non gli spiacerebbe un incontro.
    Normale anche questo, dicono gli addetti ai lavori. Nell'emarginazione, la sessualità diventa un tramite, un passe-partout. Per il resto, la società civile si rifugia nell'ipocrisia, nel gelo preventivo. E la riprova, in questo caso, arriva da Palermo, dove il 27 novembre l'uomo uscito dal carcere va all'hotel Federico II, un cinque stelle nel centro della città. Vorrebbe dire ai portieri che non si sente bene, che sta cercando un'aspirina. Ma non riesce neppure a entrare. Un dipendente in abito scuro lo liquida davanti all'entrata: "Non abbiamo aspirina", taglia corto. "Niente?", insiste. In fondo è una persona in difficoltà, che non si sente bene. Ma la risposta non cambia: "No, mi spiace".

    Stesso discorso all'Hotel Mediterraneo, il tre stelle di via Rosolino Pilo dove l'ex detenuto entra subito dopo. Il ragazzo al banco, in verità, fa il gesto di aprire uno scaffale, ma la collega più matura lo ferma. "C'è una legge", dice. Anche se non è vero. Nessuna direttiva, assicura la Federalberghi, vieta agli hotel di fornire farmaci da banco: né a Palermo né altrove. Dunque è il pregiudizio, quello che non consente di aiutare un ex carcerato. Una forma di insofferenza che si respira a Palermo, come a Milano e Roma. Con una particolarità: Palermo è più creativa, nel suo costante rifiuto.

    Tutti, a partire dalla fascia più debole, quella degli africani che vendono borse contraffatte in via Maqueda, non si limitano ad abbozzare: rimandano a qualcun altro. Metro dopo metro, isolato dopo isolato, in un triste gioco dell'oca. "Vai dai cinesi vicino alla stazione", dice un nero sotto i portici: "loro hanno la merce". D'accordo. Ma i venditori cinesi, a turno, spiegano che non c'è lavoro, che non c'è niente da fare. "Vai da quelli delle pompe funebri", suggerisce allora un italiano: "cercano sempre, lì". Così l'ex detenuto arriva alla Discesa dei giudici: un vicoletto dove il titolare delle pompe funebri è seduto sulla porta, con le bare alle spalle. Non dice niente: ascolta, scuote la testa e liquida. Impenetrabile come il mercato Ballarò, dove i fruttivendoli scaricano il nostro ex carcerato dai macellai, i macellai dai pescivendoli e i pescivendoli dai baristi. Fino a spingerlo nel vicino ufficio del Cot, il Centro orientamento e tutorato dell'Università, dove pare aiutino tutti.

    In realtà non è vero che assistono anche chi non studia, ma non è questo il punto. Il punto è che l'impiegato riceve l'ex detenuto cordialmente, e lo indirizza ottimista verso via Marchese Villabianca, nella sede palermitana di Italia Lavoro. Lì, dice, sapranno aiutarlo. E in linea teorica non ha torto. Tra i suoi obiettivi, la società pubblica Italia Lavoro ha "l'inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed ex detenute". Ma entro certi limiti. Per prima cosa, un'impiegata chiede al nostro ex carcerato se è uscito con l'indulto. E quando le risponde "no", è già tutto finito. Il guaio è che per gli indultati esiste il 'Progetto lavoro nell'inclusione sociale': un concreto sforzo governativo per contenere le recidive. Chi invece ha scontato tutta la pena, o è in bilico tra i vari gradi di giudizio, deve paradossalmente arrangiarsi. "Magari", suggerisce un'altra impiegata, "andando all'agenzia interinale Adecco, che è buonissima".

    Non possono sapere, le ragazze di Italia Lavoro, che proprio dalla filiale Adecco di via Gallo, quella che segnalano, arriverà l'ultima delusione. "Le offerte attuali", si limita a dire una signorina gelida, "sono esposte fuori". Per la cronaca, un impiego da "store manager con esperienza nella direzione di punti vendita moda", uno da "responsabile di produzione laureato o diplomato", uno da "agente di commercio con provenienza dal settore farmaceutico" e uno da "responsabile logistica con diploma o laurea a indirizzo economico". Altro non c'è, per un ex detenuto. Al massimo, dice la signorina, "lasci un curriculum e le faremo sapere".

    "Lo so, è terribile...", dice il signor Franco, cameriere alla Taverna del vicoletto in via Dell'Orologio: l'unico locale tra Milano, Roma e Palermo a offrire un pasto gratis. "C'è una cappa di potere, che ci schiaccia!", s'indigna. Poi, su indicazione del titolare, porta al nostro ex carcerato un antipasto di verdure e una meravigliosa pastasciutta al ragù, con tanto di pane e bottiglia media di birra. Grazie, a nome di coloro che veramente cercano di ricominciare.
    L'espresso

    image









     
    .
  2. antonino72
     
    .

    User deleted


    ciao sono un ex detenuto e non riesco a trovare lavoro non so più come fare ha ki rivolgermi voglio solo avere una vita normale e guadagniarmi da vivere come tutte le persone e crearmi un futuro con la mia compagnia se potete aiutarmi vi ringrazio moltissimo il mio numero e 331-9672485 e l'email e [email protected]
     
    .
  3. klever johson
     
    .

    User deleted


    Ciao Signore / a,
    In via di una corretta introduzione, Il mio nome è Mr.klever johnson un ex
    consulente finanziario di Banca mondiale, al
    KLM. Dal mio ritiro sono stato un prestito privato
    mutuante certificata tra il prestito finanziario e registrata dal Malaysia
    prestito associazione di prestito e l'agenzia di cantiere Regno Unito prestito di sicurezza e la
    anti-denaro lavanderia agenzia ammonitorio degli Stati Uniti. Sei in finanziaria
    difficoltà, insoddisfatto del suo le istituzioni finanziarie che non aiuterà
    voi? Basta contattarmi per qualsiasi tipo di prestito che varia da € 3.000 a € 6.000.000.

    Mi occupo di
    Gravi solo persone dal cuore sincero e onesto che non fuggire con la mia
    loan.for la soluzione finanziaria contattarci via e-mail:
    [email protected]

    PRESTITO DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

    NOME: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ....
    COGNOME: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    Importo necessario: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    DURATA: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    Scopo del prestito: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    ETA ': ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    Indirizzo: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    PAESE: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    NUMERO DI TELEFONO: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ....
    OCCUPAZIONE: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..
    Reddito mensile: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...

    COPIA SCANSIONE DEL tua carta d'identità o patente: ... ... ... ... ... ....
    ALCUNE RISPOSTE FAQ (Frequently Asked Questions)
    Abbiamo 1 modulo semplice per compilare per richiedere un prestito.
    Si può, compilarlo e inviarlo via email a me. La domanda riguarda il sottostante

    2 argomenti.
    * Credit autorizzazione
    * Mutuatario informazioni

    1. Qual è il tasso di interesse?
    Il tasso di interesse dipende dal progetto. Il tasso è di 2% di interesse solo
    tasso di interesse annuo pagabile mensilmente.
    2. Quanto dura il prestito per?
    Si può scegliere una durata conveniente, ideale per la tua tasca. Non vi è alcun
    pre-penalità

    3. Il mio materia di credito?
    No

    4. Dove si fa credito?
    prestito in tutto il mondo

    5. Quanto tempo ci vuole per fondo?
    Dopo la presentazione della richiesta di prestito, ci si può aspettare una risposta preliminare
    meno di 24 ore ed il finanziamento entro 72-96 ore dal ricevimento della
    informazioni di cui abbiamo bisogno da voi.
    6. Quanto miei pagamenti sono?
    Che sarà calcolato per voi e inviati in un programma di rimborso.

    NOTA
    NON DEVI LASCIARE il vostro sogno di ottenere un prestito morire tutti, perché non hanno rispettato il DIRITTO e Trusted mutuante.
    APPLICARE SUBITO E vivono felici e contenti.

    Warm Regards,
    Mr Johnson Klever
     
    .
  4. andychow
     
    .

    User deleted


    Egregio Mr Johnson Klever....Sono l'admin di questo forum e vorrei chiarire con lei, un paio di cosette.Credo che lei abbia sbagliato posto per promuovere i suoi affari.In tutta franchezza, le dico che dalle mie parti quelli che fanno il suo "lavoro", li chiamano Strozzini...
    NOn so da dove viene, ma sicuramente non è italiano, visto che usa un traduttore, e spero che riuscirà a tradurre correttamente quello che io ho scritto. Per concludere, le dico, se vuole rimanere nel mio forum, per parlare o intervenire su qualsiasi argomento elencato nella home, è il benvenuto, ma deve lasciare i suoi affari, fuori dal mio portale. CHIARO??
    Addio,Mr Johnson Klever
    :Firmt nù mument:
     
    .
  5. O' Pazz
     
    .

    User deleted


    Come volevasi dimostrare... Mr coda di paglia( alias O' 'mbruglione), ha sentito puzza di bruciato, nel senso che con la boss, c'è poco da fare i furbi, e per evitare spiacevoli discussioni o intoppi anche peggiori( leggi denuncia alla polizia postale)l'amico se l'è data a gambe levate... :21_irked.gif:
     
    .
  6.  
    .

    User deleted


    salve sono un ex detenuto, ho 24 anni e ho avuto anche molte esperienze lavorative,se c' è qualcuno che mi puo' aiutare lo sarei grato a vita' vorrei solo avere una vita normale, gudagnarmi da vivere onestamente, e far vivere gli ultimi anni di vita di mia mamma con una serenita' che nnha mai avuto per causa della miseria aiutatemi se potete la mi email e [email protected]
     
    .
  7. emilie
     
    .

    User deleted


    Offerta di prestito sicuro e senza complicazione

    Buongiorno signora & signore,

    Sono un privato con un patrimonio finanziarioimportante che assegna prestiti Svizzera,Canadese, Belgio, portoghese, italiano, francese,Brasiliano e non importa o in tutto il mondo ad untasso d'interesse dell' 1% l'anno.
    Per ciò, metto a vostra disposizione crediti a breve,medio e lungo termine che vanno di 2,000€ a 25,000,000€ con una proposta di rimborso cheviene da voi.
    PS: Quest'offerta è dedicata alle persone indifficoltà finanziarie ed alle imprese o imprenditorenecessità d'investimenti.
    [email protected]

    OFFERTA SPECIALE DI PRESTITI DI DENARO DI FINE DI ANN EE

    Avevate bisogno di prestiti di denaro tra privatiper affrontare le difficoltà finanziarie ed anchepassare le feste di fine d'anno in bellezza trafamiglia o in società dei vostri amici; piùpreoccupazioni da farvi.Sono un privatospecializzata finanziaria capace di assegnarli diprestito speciale di fine d'anno all'importo di cuivoi avete bisogno e le cui condizioni vifaciliteranno la vie.mes offerte di prestiti sono realizzati per tutti i tipi di domini.
    Gli importi di prestiti variano tra 4.500€ a2.000.000€ ad un tasso d'interessi del 1%­l'anno
    PS: LA PARTICOLARITÀ DI QUEST'OFFERTASPECIALE DI PRESTITI DI DENARO DI FINED'ANNO È CHE TUTTI COLORO CHEFARANNO PRESTITI ABBASTANZAIMPORTANTI PER LE FESTE AVRANNORIDUZIONI DEL 5% SUI LORO INTERESSI.
    [email protected]

    Grazie.
     
    .
  8. manuel28
     
    .

    User deleted


    Buongiorno signore e signora
    Il nostro obiettivo è di rafforzare significativamente la base
    economica di ogni persona morale e fisica che svolge attività generarici di ritornata attraverso la concessione di credito e di finanziamento. Sono un privato che si impegna ad aiutarli finanziariamente indipendentemente dal vostro problema purché siate solvibile. Perché aspettare allora lo scrivete. Sono interamente a vostra disposizione. Il mio tasso d’interesse 3% mio mail:[email protected]
     
    .
  9. manuel29
     
    .

    User deleted


    buongiorno Siete un dirigente aziendale, un padre di famiglia, una madre di famiglia o meglio una persona avente bisogno di colpo di mano finanziario rapidamente tenuto conto della vostra situazione finanziere visto che tutte le banche e istituti finanziari vi mettono; o siete alla ricerca di un credito (consumo, rinnovamento, settore immobiliare, affare ecc.) Per ciò se siete seri non stimolare di contattarcelo per smalto: [email protected]
     
    .
  10. adelinep
     
    .

    User deleted


    Ciao
    Innanzitutto vi consiglio di diffidare delle offerte sulla rete, nonché di annunci. Perché oltre il 90% di questi annunci sono fraudolenti. Al giorno d'oggi ci sono più così come truffe. Ho voluto prendere in prestito denaro, dopo aver pubblicato un annuncio, ogni giorno ricevo più di 25 messaggi niente che i truffatori chiedendo soldi dicendo di tasse. E rimosso il loro messaggio, ma un giorno che mi sono imbattuto su una persona di nome Gerrard Kermagoret, ho pensato che era vantaggio anche di truffatori dalla rete, ma con mia grande sorpresa è diverso, mi ha fatto un prestito di 25.000 euro e ha rimborsato scadenze. Posso confermare, e se è successo che cercavi prestito contatto via mail. Ecco il suo indirizzo email: [email protected]
     
    .
  11. adelina3
     
    .

    User deleted


    vorrò condividere la mia gioia con voi. Essendo stato più volte fregato ho perso speranza poiché che vuole un prestito di 130.000 €, ma io hanno inteso parlato del sig. Geraldo. All'inizio ero un po'che diffida ma dopo le diverse procedure rassicurate per noi due io hanno finito per avere il prestito chiesto sul mio conto 72 ore dopo la mia domanda di prestito, e questo ad un tasso di 2%. Volete prendere contatto con lui se voi avete bisogno di un prestito presso una persona onesta e serietà contattate per avere una soluzione ha i vostri problemi finanziari, ecco il suo indirizzo posta elettronica: [email protected]
     
    .
  12. lisabichon
     
    .

    User deleted


    Bonjour

    Attention aux arnaques, Je me nomme Lisa BICHON.Je viens vous fais part de mon expérience personnel afin d'évité au maximum de personnes de tomber dans le mème piège que moi.J'ai été victime d'une escroquerie sur un site de rencontre d'une somme total de 8500 Euros,on ma orienté vers plusieurs organismes de sécurités en France la Police, la Gendarmerie et même la Police interpole en France grande était ma tristesse quand ils m'ont dit qu'ils peuvent pas grande chose pour moi.Une amie qui a aussi été victime de ce genre d'escroquerie après lui avoir expliqué ma situation et ce qui m'ait arrivé, elle m'a conseillé et m'a donné l'adresse E-mail d'un Inspecteur de Police d'office de lutte contre la cybercriminalité à contacté pour trouver de solution à mon problème, chose que j'ai faite en me mettant en contacte avec cet inspecteur de Police qui m'a aidé dans un premier temp à ouvrir un dossier contre ces escrocs puis m'a exorté à collaboré j'ai donc envoyé tout les mails échangés et preuves de virements effectués.Apres quelques jours d'enquètes minitieuses il a réussir a mettre la main sur mes escrocs et finalement je suis soulagée et tous ces fonds que j'avais perdu m'ont été remboursés plus des frais de dédommagement et une lourde peine d’emprisonnement contre ces personnes de mauvaise foi. Pour cela, je vous donne l'adresse mail de cet inspecteur de Police et J’exhorte tous ceux qui ont été victime de tout sorte d'arnaque en Cote d'Ivoire, au Bénin,Nigeria ou plusieurs pays africain a prendre contacte avec cet inspecteur de police qui m'a aidé à récupérer mes sous des mains de ses escrocs. Voici l'adresse mail pour le contacter: [email protected] / [email protected]
     
    .
11 replies since 9/5/2008, 11:23   1211 views
  Share  
.