Incidenti di percorso...

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  1. chioccoli
     
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    Alcuni consigli utili per affrontare, nel modo migliore e senza panico, tagli e cadute del bambino
    Adesso che inizia ad andare con le sue gambe, il bambino cade molto facilmente, e più facilmente riesce a mettersi nei guai spinto dalla sua forte curiosità. Ai genitori spetta il difficile compito di non drammatizzare e di cercare di assumere l’atteggiamento più calmo e tranquillizzante possibile davanti a una caduta o una ferita del piccolo. Infatti vedere mamma e papà molto preoccupati e ansiosi, che gridano e si agitano, rischia di spaventare ancora di più il bambino peggiorando così la situazione.
    Ecco allora alcuni consigli per affrontare al meglio ogni situazione.

    Se il piccolo si è ferito, per prima cosa occorre pulire bene la ferita con acqua corrente per eliminare eventuali residui di terra e di sporco che possono favorire un’infezione. Poi è bene disinfettare la ferita con un disinfettante che non brucia; evitare l’alcol che brucia spaventando ancora di più il bambino e che non sempre garantisce una disinfezione completa.
    Se la ferita sanguina molto è bene tamponarla con una garza sterile per circa dieci minuti, tempo sufficiente perché le piccole ferite smettano di sanguinare. Se dopo questo tempo la ferita continua a sanguinare è bene portare il bimbo al pronto soccorso. La ferita deve rimanere sempre pulita: per le ferite piccole può bastare un cerotto, mentre per proteggere le escoriazioni più estese occorrono garze sterili fissate con un cerotto. Le medicazioni (sia cerotti che garze) vanno cambiate ogni volta che si sporcano o si bagnano. Una volta che si è formata la crosta è bene rimuovere le medicazioni e lasciare all’aria fino a completa guarigione.

    Se il bambino è caduto, innanzi tutto bisogna capire dove si è fatto male. Gli urti alle ginocchia e ai gomiti hanno raramente delle conseguenze, ma se la parte si gonfia è meglio fare visitare il bimbo da un medico.
    Solitamente la parte più esposta è la testa e i colpi che preoccupano di più riguardano la parte posteriore del capo. Quando un bambino cade vanno sempre valutate l’altezza da cui è caduto e la superficie su cui è finito. Se l’altezza è quella modesta di un divano o di un letto, e il piccolo è finito su un tappeto, è probabile che tutto si risolva in un grande spavento. Quando invece l’altezza è maggiore e la superficie è dura come può essere un pavimento di marmo, allora l’impatto sarà più forte. Se il piccolo piange subito è buon segno: vuol dire che reagisce bene e prontamente. Se invece rimane un po’ intontito, pallido, quasi attonito, e il pianto arriva in un secondo momento, conviene portarlo al pronto soccorso per un accertamento. Altro elemento importante da valutare è il vomito: se il piccolo vomita immediatamente, è probabile che sia per lo spavento, specie se ha appena mangiato. Se invece il vomito si ripete o compare per la prima volta a distanza di qualche ora, meglio portarlo da un medico.
    Per prevenire la formazione dell’ematoma o del bernoccolo (che cresce rapidamente e può raggiungere dimensioni notevoli) è consigliato applicare del ghiaccio, avvolto in un panno, sul livido entro i primi dieci minuti e mantenerlo per 20-30 minuti. In seguito si può stendere sulla parte una pomata contro le contusioni.
    Se la caduta ha causato la fuoriuscita di sangue dal naso, per porre fine all’emorragia si deve applicare del ghiaccio sul nasino e stringere con le dita le narici. Il piccolo non va tenuto con la testa all’indietro, ma chinato in avanti col mento sul petto. Se il sangue non cessa entro qualche minuto o se il naso si gonfia è consigliato far valutare la cosa a un medico.

    Se il piccolo si è infilato un oggetto nel naso o nell’orecchio, i genitori possono tentare l’estrazione solo se una parte di esso fuoriesce e se non ci sono punte o rischi di lacerazioni. In tutti gli altri casi è bene evitare l’estrazione dell’oggetto, perché si rischia di farlo penetrare ancora più all’interno.
    Se un oggetto è finito in gola, occorre mettere il bambino a pancia in giù con la testa a penzoloni sulle ginocchia e battere con la mano fra le scapole per cercare di fargli espellere quello che ha ingoiato. L’oggetto inghiottito può provocare un’ostruzione completa o parziale delle vie respiratorie: in ogni caso è necessario intervenire tempestivamente e portare subito il piccolo al pronto soccorso o chiamare un’ambulanza componendo il 118 (numero emergenze sanitarie).

    Se il bambino ha ingerito una sostanza nociva (inchiostro, cosmetici, detersivi, farmaci), bisogna contattare subito il centro antiveleni più vicino. Gli operatori forniscono al telefono tutte le istruzioni necessarie per curare il bambino a casa o indicano se portare subito il bimbo al Pronto soccorso. In alcuni casi può essere opportuno fare bere al bambino del latte, per contrastare l’acidità o l’alcalinità della sostanza ingerita. Non sempre invece bisogna provocare il vomito, in quanto si potrebbero causare ulteriori danni. Se ci si reca all’ospedale bisogna portare con sé anche la confezione del prodotto sospetto: così facendo i medici possono capire che cosa è stato ingerito e in quale quantità e prestare tempestivamente al piccolo le cure più appropriate.

    Se il bambino si è scottato è consigliato raffreddare la parte sotto l’acqua fredda e poi applicare una pomata solo se la parte è arrossata. In presenza di bolle si deve raffreddare la zona con acqua fredda senza farle scoppiare, disinfettare la zona intorno alla bolla (non sopra) e poi coprire con una garza sterile. Se la scottatura si è estesa ai vestiti, bisogna cercare di spogliare il bambino evitando però di strappare il tessuto rimasto attaccato alla pelle, perché si rischia di provocare danni maggiori. Occorre raffreddare la parte il più possibile e portare il piccolo al pronto soccorso.


    da guidagenitori
     
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0 replies since 2/2/2008, 15:21   56 views
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