Colichette...

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  1. chioccoli
     
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    Il lattante sta bene, cresce bene, si alimenta con regolarità (dalla mamma o artificialmente), ma verso sera comincia a piangere, a scalciare, a svegliarsi gridando, e va avanti così fino a notte inoltrata.

    Al mattino, lui che può, dorme profondamente e si sveglia in perfetta forma, affamato e sorridente.
    La famiglia lo porta dal Pediatra, che non trova nulla di patologico, tranne forse un po' troppo gas nel pancino (meteorismo) e li rassicura.

    Ma la rassicurazione dura poco, perché la sera dopo si ricomincia con le passeggiate in corridoio e i sorsini di camomilla.

    La nonna dice alla mamma: "sarà il tuo latte che non è più buono! Non dovevi mangiare la pizza ieri sera".
    L'altra nonna aggiunge: "non tenetelo sempre in braccio, che lo viziate: piangere un po' gli fa bene ai polmoni".
    La zia, che c'è già passata, dice di provare certe gocce.

    E i genitori (sempre più disperati e con occhiaie profonde) portano il figlio (sempre più rotondo, perché ha scoperto che mangiando il dolore gli passa e quindi mangia come un leone) ancora dal Pediatra, o magari da altri Pediatri...

    Ma cosa sono le coliche gassose? Sono crisi dolorose che si manifestano ad ondate, soprattutto verso sera, con irritabilità, agitazione e grida che durano almeno 3 ore al giorno per almeno 3 giorni la settimana; iniziano verso l'età di 2-3 settimane e si risolvono entro i 3 mesi, senza compromettere la crescita.

    Che cosa le causa? Come per tutte le situazioni non chiare, le ipotesi sono diverse e probabilmente collegate fra loro:

    intolleranza alimentare, nel senso di un'allergia alle proteine del latte o di una intolleranza al lattosio (lo zucchero del latte).

    immaturità gastrointestinale, aerofagia, peristalsi inefficace

    tensione genitore-neonato: un bambino che fatica a rilassarsi (nervosi si nasce!) e una mamma tesa che non riesce a consolarlo. Ma non è certo facile rimanere tranquilli quando si ha un figlio che passa le sere piangendo; e poi, i sensi di colpa che derivano dal sentirsi inadeguati a calmarlo non aiutano affatto.

    Cosa si può fare? Il primo e fondamentale passaggio è riuscire a calmare il bambino, consolandolo e rilassandolo. Per fare questo sono leciti tutti i trucchi (ciuccio, passeggiata, tenerlo in braccio, bere camomille o tisane, attaccarlo al seno), senza alcuna paura di generare vizi o cattive abitudini.

    Per consolare e rilassare il bambino, deve essere rilassata e tranquilla la mamma. Partendo dalla consapevolezza che il bambino sta bene, che le coliche sono innocue, che prima o poi passeranno, occorre qui migliorare la qualità dell'interazione madre-bambino. Sedetevi in poltrona, piazzate un cuscino sotto il braccio, rilassate i muscoli, parlate con calma, abbassate il volume, non forzatelo a bere o a mangiare a tutti i costi, allontanate tutti quelli che vi stressano. Il bambino capisce subito se la mamma è tesa. Non cercate di imbrogliarlo.

    Si possono usare farmaci. L'effetto non è garantito, ma tutti noi prescriviamo farmaci contro il meteorismo da usare con regolarità e farmaci anti-spastici da usare al bisogno, quando proprio non si riesce a calmarlo. Anche i probiotici (i moderni fermenti lattici) rientrano in questa possibilità, agendo sul ripristino della flora intestinale normale.

    Cambiare latte. Se il bambino utilizza un latte adattato, è un tentativo praticabile il passare ad un latte con una quota di maltodestrine. In casi limite, è lecito provare anche un latte di soia: se funziona, in futuro occorrerà chiarire se c'è una situazione di allergia. Se invece mangia dalla mamma, vietato smettere.

    Dott. Giuseppe Varrasi, pediatra


    :P
     
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  2. chioccoli
     
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    Coliche dei neonati: il rimedio
    potrebbe essere un fermento lattico
    Il problema è causa delle notti insonni dei genitori di sette bebè su dieci. «Migliora anche le difese immunitarie»

    MILANO — Coliche gassose, rigurgiti. Un dramma nei primi 30-45 giorni di vita per neonati e genitori. Il dopo pasto, di più se il latte è artificiale, è doloroso per sette bambini su dieci. Urla e pianti scuotono la
    Un neonato allattato artificialmente
    serenità familiare e intasano i pronto soccorso. Al pediatra che tranquillizza («E' normale, l'apparato gastrointestinale del neonato deve ancora maturare»), il genitore replica nervosamente, le notti insonni pesano, tentando i rimedi più disparati. Non sempre ortodossi o comunque salutari. Nelle campagne italiane fino a dopo la seconda guerra mondiale erano diffusi i ciucci con dentro il papavero: i bimbi erano tranquilli, anzi dormivano. E non poteva essere altrimenti: l'oppio deriva dal papavero. Oggi le coliche gassose, e in genere i cosiddetti disturbi alimentari minori, sono il primo problema di «salute» familiare. Per fortuna durano poche settimane. Finora senza causa dimostrata. A fare luce sarebbe riuscito un gruppo di ricercatori italiani: il loro lavoro verrà pubblicato dalla rivista americana The Journal of Pediatrics. E soprattutto ne avvieranno subito uno nuovo insieme al Karolinska di Stoccolma e al Baylor College of Medicine di Houston. Flavia Indrio, neonatologa dell'università di Bari coordinerà la ricerca. Perché è stata lei, insieme a Giuseppe Riezzo della gastroenterologia di Castellana Grotte, a verificare l'ipotesi della rallentata motilità gastrica come causa delle coliche gassose e dei «disturbi alimentari minori» nei neonati. E a provare la cura: un semplice probiotico.

    STUDIO PILOTA - Lo studio pilota è stato effettuato su 30 nati prematuri: 10 allattati dalla madre, 20 con latte artificiale. Ai primi e a 10 del secondo gruppo è stato dato il probiotico, ad altri 10 del secondo gruppo un placebo (sostanza priva di efficacia). Risultato: i neonati che hanno preso il probiotico (che poi è un fermento lattico) digerivano molto meglio, avevano una motilità gastrica (svuotamento dello stomaco) regolare e la stessa tolleranza alimentare degli allattati al seno, che a loro volta con il probiotico miglioravano la digestione. Nulla, invece, cambiava nei neonati che prendevano il placebo. Insomma: coliche gassose addio o ridotte in modo evidente. Con 5 gocce di fermenti lattici al giorno, tutti i giorni. Il fermento è il lactobacillus reuterii (5 gocce sono un miliardo di questi lactobacilli). Ma la vera novità è che i bambini «al probiotico» si sono alimentati meglio e il loro sistema immunitario si è rafforzato. «Misurare l'azione sul sistema immunitario è uno degli obiettivi del prossimo studio italo-svedese-americano», dice la Indrio. Pensando, per esempio, alle allergie (in continuo aumento) che sembrano avere una chiave nella cattiva tolleranza alimentare dei primi otto mesi di vita. Felici i genitori dei neonati studiati a Bari: serenità in famiglia, niente più notti insonni né angoscia per il loro pargolo. «E sì perché spesso a saltare è la salute psichica dei genitori, anche se poi al neonato non accade nulla di grave», sottolinea la neonatologa. Ma come si scopre il rallentato svuotamento dello stomaco? «Due esami specifici e poco invasivi — spiega la Indrio —. Si studia la funzionalità dello stomaco con l'ecografia e la sua attività elettrica con l'elettrogastrografia. Tecnica nella quale eccelle il centro di Castellana Grotte». La diagnosi con l'ecografia, peraltro, può essere effettuata in qualsiasi centro. Fermenti lattici come cura. E quello di Bari non è l'unico studio che prova il ruolo dei lactobacilli. La loro efficacia sul sistema immunitario degli anziani, e come anti- aging, è quanto stanno valutando molti altri gruppi di ricerca internazionali, finanziati dalle aziende alimentari proprietarie dei brevetti (Danone, Nestlé, Yakult) sempre più interessate a salute e benessere. Primi riscontri scientifici: anti-rughe, protettivi della pelle, «nutrimento» per il cervello. Infine, presi di questi tempi, sembrano aumentare la protezione anti-influenzale. Si attendono ulteriori conferme.

    Mario Pappagallo
    14 gennaio 2008

     
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1 replies since 31/1/2008, 17:12   834 views
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