Convulsioni febbrili: come comportarsi

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  1. fabyana 77
     
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    fortunatamente non mi è "ancora" mai capiptato, ma il mio ped dai 3 mesi mi ha detto d tenere in casa il "micronoan" in caso d convulsione.....ce ne ho sempre uno nella borsa d matteo, uno nella sua stanza e uno in cucina....ho avuto tanta paura quando, dopo il secondo vaccino la temperatura era arrivata a 39,5 e con la tachi scendeva dopo ore....in caso d convulsioni non so se riuscirei a far tutto quello che si dovrebbe fare....
     
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  2. chioccoli
     
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    Nel periodo compreso tra i 6 mesi e i 6 anni il 4 per cento dei bambini va incontro a convulsioni febbrili.

    Si tratta indubbiamente di situazioni che destano molto allarme, ma nella grandissima maggioranza dei casi sono episodi privi di qualsiasi significato e senza conseguenze.

    Proprio tra i 6 mesi e i 6 anni perchè si sta completando il rivestimento mielinico delle fibre nervose e la febbre rappresenta uno stimolo irritativo capace di rendere le cellule nervose ipereccitabili.

    Non hanno conseguenze immediate, né ne hanno a distanza di tempo.

    Un bambino che ha avuto una convulsione febbrile di questo tipo non ha quindi l'epilessia e non rischia nemmeno di diventare un epilettico in futuro.

    Tali episodi non vanno nemmeno trattati e non richiedono l'esecuzione di particolari esami

    Però un bimbo che ha avuto convulsioni febbrili semplici pur essendo perfettamente sano dal punto di vista neurologico è a maggior rischio di altre crisi nel corso di analoghi rialzi febbrili.

    Per questo i genitori devono convincersi che non è nulla di cui preoccuparsi, ma in seguito, dovranno stare più attenti alla febbre dei loro bambini – in particolare ai rialzi della temperatura molto rapidi e improvvisi – e intervenire subito per abbassarla anche quando è a valori non elevati, senza aspettare che superi i 38.5° C.

    Per sicurezza, si può tenere a disposizione una benzodiazepina in fiale, da iniettare per via rettale (con una normale siringa senza ago) in caso le convulsioni si ripetano.

    Una delle benzodiazepine più utilizzate, il diazepam, è disponibile anche in microclisteri.

    E' sì il valium ma come per ogni farmaco se c'è sato un precedente e si tratta di crisi prolungate sono maggiori i rischi del non trattarle che di una fiala di valium... (che poi fiala... detto cosi sembra chissà quanta... ma vi assicuro che è pochissima...)

    Tra l'altro le benzodiazepine (valium ad es) hanno azioni diverse a seconda del tipo, della composizione ma sopratutto della quantità che se ne usa... quindi della dose...

    A basse dosi sono miorilassanti... cioè fanno passare le convulsioni ma non per questo agiscono come antidepressivi, ansiolitici o farmaci per l'insonnia.

    Per queste ultime si usano altre benzodiazepine ad altre dosi sopratutto.

    Il bambino che soffre o che ha sofferto di convulsioni febbrili è sano e deve condurre una vita normale. Non bisogna diventare genitori ansiosi ed iperprotettivi, ma genitori preparati circa gli interventi da effettuare.

    Per ridurre il rischio di recidive è necessario, all'insorgere di ogni rialzo febbrile (quando la temperatura ascellare inizia a superare i 37,5°C o quella rettale i 38°C), prendere tutte le misure atte a riportare la temperatura a valori normali:

    liberare il corpo da eccessivi indumenti;

    somministrare Paracetamolo (es. Tachipirina, Acetamol, Efferalgan, Puernol) 10-15 mg/kg dose, 4-5 volte al giorno

    applicare spugnature di acqua tiepida e/o la borsa del ghiaccio o pezze bagnate sulla fronte.

    Se si dovesse verificare una nuova convulsione:

    non perdere la calma (i genitori possono aiutare il bambino più tempestivamente di chiunque altro: portare subito il bambino in ospedale o chiamare il pediatra fa perdere del tempo e ritarda le cure);

    non scuotere il bambino, non schiaffeggiarlo o chiamarlo per nome, non cercare di bloccarlo (sono manovre assolutamente inutili, che ritardano le cure efficaci);

    porre delicatamente il bambino sdraiato sul fianco (per evitare che aspiri muco o materiale vomitato, e per impedire alla lingua di ostruire le vie aeree), in un luogo dove non possa cadere e farsi male, aprire le vesti strette, pulire velocemente la bocca dalla saliva e da eventuali residui alimentari;

    somministrare al più presto per via rettale il diazepam

    ripetere la dose se la prima viene espulsa, o se la crisi non regredisce in 2-3 minuti;

    a crisi risolta, contattare il pediatra curante.

    Portare invece il bambino presso il più vicino Reparto Pediatrico ospedaliero (possibilmente facendosi accompagnare per non essere impegnati nella guida e poter invece accudire il bambino) se:

    il bambino ha meno di un anno d'età;

    la crisi non regredisce alla seconda somministrazione di diazepam;


    E speriamo nn vi servino mai queste informazioni...

    :P

    Edited by chioccoli - 22/1/2008, 09:12
     
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16 replies since 14/12/2007, 20:55   2729 views
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