FAVISMO!!!

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  1. chioccoli
     
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    Il favismo è un'anomalia congenita che può, a volte, avere tragiche conseguenze. Oggi, si stima che un italiano su 250 sia affetto da favismo, ma in alcune zone della Sardegna questo disturbo interessa una persona su tre.



    Che cos’è

    Nel sangue di coloro che hanno il favismo manca un enzima chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi, in sigla G6PD, che ha il compito di proteggere i globuli rossi dalle lesioni che alcune sostanze possono provocare. La carenza di G6PD si manifesta in diversi modi.
    In chi soffre di favismo, può succedere che, quando la persona consuma le fave o anche solo quando inala il polline della pianta, i globuli rossi vengano distrutti.

    In conseguenza dell'improvvisa e grave distruzione si libera emoglobina in quantità talmente elevata da non poter essere metabolizzata e compare inoltre un colorito più o meno intensamente giallastro alle sclere (occhi), dovuto all'aumento di bilirubina circolante.

    L'anemia, nelle forme più gravi, può portare alla morte.

    I motivi per cui a volte ciò accade non sono ancora chiari.

    Le reazioni sono più violente nei bambini rispetto agli adulti. La distruzione dei globuli rossi inizia improvvisamente, mediamente 1-3 giorni dopo l'ingestione delle fave; in alcuni casi si verifica anche solo dopo poche ore.

    L'intensità della reazione non è proporzionata alla quantità di fave che vengono consumate.

    Influiscono invece altri fattori, come per esempio il modo in cui sono consumate, crude o cotte, e soprattutto le condizioni generali della persona.

    Si è più soggetti a subire forti reazioni quando si è sotto stress oppure quando l'organismo è in crescita o è indebolito da malattie. I neonati affetti da favismo, nei primi giorni di vita, sviluppano anche un forte ittero.


    Le cause

    Alcuni studiosi ritengono che il favismo sia il risultato di un processo evolutivo che si è verificato tra coloro che sono sopravvissuti alla malaria nelle zone dove questa malattia era epidemica. A prova di ciò si porta il fatto che, nel corso di esperimenti di laboratorio, la crescita del parassita della malaria è risultata inibita dalla presenza di sangue privo di G6PD.


    Come si manifesta

    La crisi si manifesta con pallore, stanchezza, accelerazione del battito cardiaco, urina rosa o di colore scuro, perdita di conoscenza.
    Si possono avere febbre, dolori ai lombi e, nel caso di bambini piccoli, crisi di pianto.


    La predisposizione ereditaria

    Il favismo è un'anomalia genetica che viene trasmessa unicamente per via ereditaria ed è legata al sesso: viene passata dalla madre ai figli maschi. Le donne che ne sono interessate, nella maggioranza dei casi, soffrono di forme lievi o sono portatrici sane. Spesso ignorano di essere affette da questa anomalia, non prendono quindi le dovute precauzioni e possono soffrire di crisi di anemia apparentemente inspiegabili.


    La prevenzione
    La prevenzione è il modo migliore per evitare di subire le crisi di anemia provocate dal favismo.

    Sottoporsi agli esami del sangue.

    Se in famiglia si sono verificati casi di favismo o di carenza di G6PD, è bene sottoporsi a un esame del sangue per verificare se si è affetti da questa alterazione genetica, nonostante in passato non si siano avuti disturbi.

    È importante che anche le donne si sottopongano al test perché, pur non sapendolo, possono essere portatrici di favismo e trasmetterlo ai propri figli.

    Astenersi dal consumare fave. Si deve evitare di consumare fave, sia fresche sia secche, crude e cotte. Anche l'inalazione del polline delle piante può scatenare la crisi.

    Contrariamente a quanto si riteneva in passato, i piselli, i fagiolini, i fagioli e le taccole non causano le reazioni del favismo.

    Secondo alcuni studi, se la madre che allatta consuma fave, il neonato non ne dovrebbe subire gli effetti.


    Astenersi dall'assumere i farmaci proibiti. I farmaci che non possono essere assunti da chi soffre di favismo sono molto numerosi. In alcuni casi, il parere dei medici non è unanime. Alcuni ritengono, per esempio, che l'acido acetilsalicilico (aspirina e simili) possa essere prescritto in dosi moderate, altri invece riportano casi in cui, dopo la somministrazione di questo farmaco, si sono verificate reazioni.

    Non è facile decidere quali farmaci siano pericolosi perché la distruzione dei globuli rossi, in chi soffre di favismo, può essere scatenata anche dalle malattie infettive.

    Per questo motivo a volte è difficile stabilire se sia l'infezione, oppure il farmaco somministrato per curarla, la causa della crisi.

    Come regola generale è meglio ricorrere il meno possibile a farmaci e adoperare solo quelli sicuri.

    In caso di malattie infettive, come per esempio influenza o polmonite, controllare molto attentamente la persona malata per verificare che non insorgano i sintomi tipici del favismo: in caso affermativo è necessario avvisare tempestivamente il medico.


    Quando rivolgersi al medico

    È necessario avvisare il medico curante che si soffre di favismo. Dato che molti medici non sono aggiornati circa i medicinali che non possono essere utilizzati in caso di carenza di G6PD, qualora sia necessario sottoporsi a una visita medica, conviene portarsi con sé la lista dei farmaci sconsigliati. Per ottenerla ci si deve rivolgere all'ospedale in cui si sono eseguite le analisi per il favismo.


    Come si affronta
    Qualora dopo l'ingestione di fave si manifestino i sintomi dell'anemia, si deve immediatamente avvisare il medico. Nel frattempo è necessario bere abbondanti quantità d'acqua per evitare che si verifichino danni ai reni. Nei casi più gravi si rende necessaria la trasfusione di sangue.


    da salute e miei appunti...

    :P
     
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  2. serenik
     
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    Sono informazioni PREZIOSISSIME!!!


    Grazie infinite chioccoli
     
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  3. chioccoli
     
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    Dovere!!!

    :P
     
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  4. LucianoCostanzo
     
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    Salve!
    Un decreto del 2017 ha cancellato il favismo dall'elenco delle malattie rare.
    Di fatto si è creata una discriminazione, chi aveva chiesto e ottenuto l'esenzione prima di quell'anno, e chi non può richiederla successivamente, pur avendo la stessa malattia.
    Qualcuno può notiziarmi?
    Grazie, saluti!
     
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3 replies since 10/2/2008, 08:33   7471 views
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