Miami, condannato a morte si salva all'ultimo momento

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  1. andychow
     
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    L'esecuzione sospesa con un intervento della corte Suprema
    Il ricorso si basa su uno studio pubblicato dalla rivista Lancet
    I ricercatori: "L'iniezione letale è un metodo incostituzionale"
    Il 43% dei condannati rimarebbe parzialmente cosciente

    di VITTORIO MARTONE - LA REPUBBLICA
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    Clarence Hill
    Ogni salvataggio che si rispetti deve avere una caratteristica: essere compiuto all'ultimo minuto. E la sospensione della sentenza di morte del detenuto Clarence Hill è stata decretata proprio poco prima dell'ora fatale. Hill venne condannato per l'omicidio di un poliziotto avvenuto durante una rapina in banca nel 1982. La corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l'esecuzione, prevista per le 18 di ieri, dopo il ricorso dei suoi avvocati. La tesi dei difensori è sostenuta da uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet in cui si afferma che l'inizione letale, il metodo più usato negli Usa per eseguire le condanne a morte, provoca dolore nei condannati ed è quindi incostituzionale.

    Il 47enne Hill avrebbe dovuto essere giustiziato alle 18 di ieri, quando in Italia era mezzanotte. I responsabili della Florida State Prison di Raiford hanno ritardato di un'ora l'esecuzione per aspettare la sentenza della Corte. Questo ritardo è stato provvidenziale: l'ordine di sospensione infatti è arrivato poco dopo. Il decreto di ieri avrà effetto "fino a nuovo ordine"; da ora in avanti i giudici continueranno a esaminare il caso.

    E' stata quindi salvata, per il momento, la vita di un uomo. Ma il caso di Clarence Hill diventa ancora più importante perché potrebbe dimostrare l'incostituzionalità dell'iniezione letale, che dal 1976 è il metodo più usato negli Usa per realizzare le esecuzioni capitali. Infatti gli avvocati di Hill, che sostiene di essere mentalmente ritardato, sono ricorsi alla corte Suprema sostenendo, sulla base di uno ricerca pubblicata da The Lancet, che l'iniezione letale provoca dolore nei condannati e va quindi considerata come un metodo "crudele e inusuale", in contrasto con l'ottavo emendamento della costituzione americana.

    Secondo un gruppo di ricercatori guidati da Leonidas Koniaris questo metodo non è così indolore come sembra. Gli studiosi hanno lavorato sui dati ottenuti dalle priogioni della Virginia e del Texas, dove sono state eseguite quasi la metà di tutte le esecuzioni negli Usa. Dalla ricerca emerge che il condannato non è mai assistito da persone che abbiano competenze mediche all'altezza. Spesso chi somministra il cocktail letale non ha alcuna preparazione specifica come anestesista.

    I ricercatori hanno poi ottenuto rapporti tossicologici da altri Stati. Da queste relazioni emerge che nel sangue di 43 condannati su 49 (una percentuale dell'88%) la concentrazione di sodio pentothal (che dovrebbe addormentare) è inferiore a quella che serve per un'anestesia chirurgica. Inoltre in 21 casi su 49 (43%) si sono registrate forme di coscienza dei condannati. Questi dati rivelano una realtà sconcertante: nella maggior parte delle esecuzioni il condannato, anche se paralizzato, è parzialmente sveglio. Gli autori della ricerca sottolineano che "poiché la partecipazione di medici all'esecuzione è contro l'etica professionale" oggi "non risulta possibile sviluppare un protocollo umano più valido" da applicare alle esecuzioni.

    Il cocktail letale usato nelle esecuzioni è composto da sodio pentothal per provocare l'incoscienza, da bromuro per provocare la paralisi e da cloruro di potassio per paralizzare il cuore. Solo in Florida sono 60 i detenuti uccisi con un'iniezione letale da quando, nel 1976, la pena di morte fu ristabilita. Negli Stati Uniti questo sistema è stato utilizzato in 788 condanne su un totale di 956. [/b]

    Edited by andychow - 26/1/2006, 12:19
     
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