Ddl Camera 24.1.2006.Sì all'autotutela armata in casa o al negozio

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  1. andychow
     
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    Il provvedimento modifica l'articolo 52 del Codice penale in materia di legittima difesa
    Sì all'autotutela armata in casa o al negozio
    (Ddl Camera 24.1.2006)

    Non rischierà più il carcere per eccesso di difesa chi sparerà a un ladro armato entrato in casa o nel suo negozio. Lo prevede il ddl approvato in via definitiva dalla Camera il 24 gennaio. Il provvedimento modifica l'articolo 52 del codice penale in materia di legittima difesa. La nuova norma stabilisce, infatti, che la vittima di un furto, di una rapina e di una minaccia può reagire "per tutelare la propria incolumità" e quella dei propri cari in casa, nel suo studio professionale o nel negozio quando l’aggressore non mostra di voler desistere. In questo caso anche sparare non è più un eccesso ma legittima difesa.
    (24 gennaio 2006)
    Ddl Senato 1899 - Modifica all'articolo 52 del codice penale in materia di diritto all'autotutela in un privato domicilio

    Art. 1.
    (Diritto all’autotutela in un privato domicilio)

    1. All’articolo 52 del codice penale sono aggiunti i seguenti commi:

    "Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma, sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:

    a) la propria o altrui incolumità;

    b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione.

    La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale".



    Cambia la legittima difesa. Dalla Camera sì definitivo
    Da oggi più facile sparare al ladro che viola il proprio domicilio. L'approvazione accompagnata dalla esultanza dei leghisti.
    Castelli: "Riconosciuto il diritto di difendersi"
    L'Unione Camere Penali: "Autorizza la legittima offesa"

    L'aula della Camera ha approvato in via definitiva la legge sulla legittima difesa. Il provvedimento, fortemente voluto dalla Lega, ha avuto il sostegno di tutta la Cdl. L'Unione ha votato contro.

    La riforma varata autorizza l'uso di armi per difendere la vita e la "borsa". Nell'ipotesi di violazione di domicilio, infatti, non sarà più punibile chi spara contro il malvivente o lo colpisce con un coltello per difendere la propria o altrui incolumità. E non sarà più punibile nemmeno se gli spara per difendere i (propri o altrui) beni, a due condizioni però: che vi sia "pericolo d'aggressione" e che non vi sia "desistenza" da parte dell'intruso. Ossia che di fronte all'intimazione del proprietario di casa, ad esempio, invece di scappare reagisca minaccioso.

    Le nuove norme sulla legittima difesa valgono non solo all'interno delle abitazioni privata, ma anche nei negozi e in ogni luogo dove sia svolta attività commerciale e imprenditoriale.

    "Da oggi i delinquenti Devono avere qualche timore in più e le brave persone, vittime di aggressioni, qualche problema in meno. E' stato finalmente sancito il principio per cui un aggressore e un aggredito non sono più sullo stesso piano. E' stato riconosciuto il diritto dell'aggredito di difendersi" dice il ministro della Giustizia, Roberto Castelli.

    Ma gli avvocati non sono d'accordo: "Purtroppo è stata approvata un'altra legge ingiusta: autorizza la 'legittima offesa' ", dice il presidente dell'Unione delle Camere Penali Ettore Randazzo, spiegando che i penalisti hanno sempre avversato la legge "fin dalla sua presentazione in Parlamento, perchè autorizza la 'legittima offesa' anche nei confronti di chi non rappresenta un pericolo per la incolumità del cittadino". Randazzo aggiunge che "il nostro sistema era al proposito molto ben maturato e tutelava soltanto i casi in cui l'aggredito dovesse davvero difendere la sua incolumità semprechè la difesa fosse proporzionata all'offesa ricevuta".

    Il testo era stato approvato al Senato il 6 luglio scorso, ma era da tre anni che giaceva in Parlamento. Il leghista Luciano Dussin, infatti, da primo firmatario l'aveva presentata il 26 giugno del 2003. Oggi, l'approvazione della legge rappresenta per la Lega un nuovo successo politico con una "legge bandiera" da utilizzare in campagna elettorale.

    LA REPUBBLICA

    Edited by andychow - 25/1/2006, 11:37
     
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